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Claire Fontaine, a Palermo il collettivo celebra il 400esimo anniversario di Santa Rosalia con un'installazione site-specific contemporanea: delle emoji Il collettivo Claire Fontaine , nato a Parigi nel 2004 e composto da Fulvia Carnevale e James Thornhill, ha inaugurato un’installazione site-specific per il 400° anniversario dal ritrovamento delle reliquie di Santa Rosalia, la patrona di Palermo . In mostra fino al 4 settembre al Museo Regionale d'Arte Moderna e Contemporanea che ha sede nello storico Palazzo Belmonte Riso nel cuore della città, l’opera “Tra Cielo e Terra’’ offre una reinterpretazione moderna del culto di Santa Rosalia e il titolo si rifà al saggio di Sara Cabibbo edito da Sellerio. Alla Santa patrona è attribuito il miracolo di aver liberato Palermo dalla peste , il culto della stessa viene tradotto in un linguaggio contemporaneo e simbolico come può essere quello delle emoji, in questo caso del sole e del fuoco.

Il messaggio vuole essere diretto, un ready-made digitale che tutti usiamo quotidianamente nelle nostre chat. Il duo artistico ha spostato queste icone virtuali in uno spazio interattivo, coinvolgendo lo spettatore in un dialogo visivo immediato e universale. L’intenzione è quella di creare un ponte tra il culto palermitano della “Santuzza” e la modernità.



Questi segni visivi molto diretti permettono al pubblico di riflettere sulla comunicazione delle emozioni, Claire Fontaine li associa a Santa Rosalia per lo stesso messaggio di passione e speranza che trasmettono: la vergine taumaturga, infatti, facendo guarire la città dalla peste, ha dato speranza al popolo. La Santa viene quindi associata ad emoji positive, in questa rielaborazione tutta contemporanea. Claire Fontaine porta e dichiara agli spettatori la propria visione di Palermo , la coppia artistica si è stabilita con un atelier nella città già dal 2017.

Il contesto in cui sono nati è quello della Parigi dei primi anni Duemila, per poi trasferirsi a Palermo dove ricercano la dimensione sociale e culturale del capoluogo siculo. Claire Fontaine è un’identità artistica composta da due persone che insieme creano una nuova figura, che diventa somma di due soggettività. Un’entità autonoma che sviluppa idee non autoriali ma recepite dalla sensibilità artistica che si rifà al “materiale magico” di Duchamp, ovvero il pensiero che l’oggetto che si usa per l’opera d’arte sia già impregnato di una forma artistica che deve essere solo scoperta.

La scelta del nome femminile si collega all’ orientamento femminista, e la decisione è quella di calarsi come coppia nella condizione di un’artista donna. Nei contesti in cui lavorano cercano di recuperare tradizioni del passato reintroducendole al presente, il loro non è un lavoro di archiviazione ma di connessione tra pratiche provenienti da fasi storiche pregresse, dalla forte valenza ed energia, che possono essere reinterpretate nei giorni nostri. Quest’anno il lavoro di Claire Fontaine “Foreigners Everywhere” intitola la sessantesima Esposizione Internazionale della Biennale di Venezia , ed è interessante quindi usare questo titolo anche per interpretare la loro opera palermitana.

Come abbiamo detto l’emoji del sole “A Brighter Tomorrow”( 2024), concepito per questa occasione, e quello del fuoco “On Fire” (2023), si materializzano nello spazio fisico e questo viene descritto dall’artista come la creazione di un anti-Nft, ovvero lo spostamento di un oggetto virtuale al di fuori di uno spazio interattivo. Questo linguaggio simbolico trasmette emozioni senza la necessità di parole. La direttrice del museo, Evelina De Castro, afferma: «"A Brighter Tomorrow" è entrata a far parte della collezione permanente del Museo.

L’opera è inedita, ideata da Claire Fontaine per il Museo regionale di arte contemporanea che è il luogo dove si incontrano e si riconoscono nelle opere esposte le immagini della memoria del secolo breve e quelle delle emozioni e aspirazioni del presente, individuale e collettivo. Gli emoji tridimensionali, come grandi installazioni che emanano luce, sono pensati da Claire Fontaine per rileggere in chiave contemporanea il culto di Santa Rosalia, patrona di Palermo. Fra Rosalia e Palermo vi è un nesso potente fatto di immagini e di parole che esprimono amore e speranza, che le sculture luminose di Claire Fontaine trasmettono a tutti».

L’ emoji della fiamma è spesso usato nelle chat come metafora della passione, dell'entusiasmo che folgora chi la manda, lo stesso simbolo nella tradizione iconografica evoca un rito di purificazione e rinascita . Il sole rappresenta invece la serenità e il futuro. Una sorta di spiritualità multiculturale è quella che spinge Claire Fontaine a reinterpretare questi simboli: «Claire Fontaine inserisce l'installazione nell’attualità, mettendo in luce la capacità dell'arte di reinterpretare e comunicare tematiche tradizionali legate alla storia di una comunità in un contesto moderno e immediatamente accessibile», commenta la curatrice Valentina Bruschi all'inaugurazione.

Claire Fontaine dichiara poi: « Gli emoji sono i nostri geroglifici , pittogrammi per descrivere lo spirituale e il triviale. Il culto dei santi, spesso oggetto di sincretismo, è un esempio del bisogno umano universale di credere ai poteri spirituali e alle loro capacità di guarire noi stessi e le nostre contraddizioni politiche più profonde». Allestita all’interno delle vetrine di Palazzo Belmonte Riso che si affacciano su corso Vittorio Emanuele, l’arteria principale del centro storico di Palermo, l’installazione sarà visibile dalla strada di giorno e di notte.

La mostra si concluderà nel dies natalis di Santa Rosalia, il 4 settembre, inteso come data della sua morte corporea e nascita nella vita eterna. Oltre a Claire Fontaine Palermo, leggi anche:.

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